sabato 30 aprile 2011

passato presente e futuro

Ho rivisto con molto piacere degli amici con cui si erano sfilacciati un pò i rapporti. Si è subito diffusa la leggenda metropolitana che non siamo cambiati, 20 anni e tutto è come prima.
Non lo credo. Si è stati bene insieme certo, ma dire che non siamo cambiati è ingannarsi. Il tempo invecchia alcuni, altri evolvono. Sostituisce l'ingenuità con l'esperienza, l'ideologia con il pragmatismo. Ognuno porta con se' cicatrici fuori e dentro che gli altri ignorano.

Ma non mi sento di condannare chi si nasconde passato.
E' certo che i tempi andati sono seducenti. Se non altro perchè sono legati a dei ricordi di quando eravamo più giovani e sani. Ma d'altronde siamo un paese che vive nel passato. I guelfi e i ghibellini sono ancora là, al centro della nostra politica. C'è chi è nostalgico del ventennio, perchè allora tutto andava bene, visto che i giornali non potevano riportare la cronaca nera. La televisione è un continuo amarcord, piena di come eravamo, belli sottinteso.

Il presente è d'altronde spesso ignorato. Non voglio buttarla nella filosofia dove il presente, come separazione tra due entità che non esistono, il passato che non è più, il futuro che non è ancora, non esiste. Per molte persone non esiste davvero. Si rifugiano nel passato, interpretano il mondo con categorie e idee fuori tempo massimo. Questo succede anche nella mia professione. C'è chi va in pensione facendo la stessa ricerca di quando si è laureato. E' nella logica di un paese che vive di rendita. L'amore per il passato e la rendita sono due facce della stessa medaglia.

Progettare il futuro è ciò che allontana l'invecchiamento. E' chiaro che, biologicamente parlando, dai venti anni in poi invecchiamo. Però c'è anche una maturazione intellettuale, un miglioramento delle nostre consapevolezze, un aumento delle conoscenze. Quando è che iniziamo ad invecchiare per davvero? Secondo me quando non guardiamo al futuro. E non sto parlando di guardarci con speranza, d'altronde futuroposteriore, il nome del blog, la dice lunga sulla speranza che vi ripongo. Ma quando non lo programmiamo, quando non ci aspettiamo nulla, quando subiamo gli eventi invece di controllarli, allora inizia il declino.

Perciò ricordiamo il passato ma viviamo il presente e progettiamo il futuro. 

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