venerdì 5 ottobre 2018

Non tutte le teorie si possono sostenere



Ha suscitato un certo scandalo la teoria del fisico Alessandro Strumia esposta al CERN. A parte i rilievi penali/amministrativi relativi a critiche su concorsi con esito non soddisfacente per il relatore, la parte più interessante è la sua teoria gender: la fisica non è per le donne!

Le slides sono state rimosse dal sito del CERN ma è facile procurarsele e farsi una idea. Mi ha sorpreso molto l'alzata di scudi di molti colleghi che hanno difeso il diritto di Strumia di esporre una teoria, strampalata magari, ma le teorie vanno confutate mi si dice, ognuno ha il diritto di dire qualsiasi cosa.

Risultati immagini per cern fisico sessistaOh perbacco! Stiamo parlando i libertà di espressione e censura. Come faccio a dire che non sono d'accordo?

Non lo sono infatti. A parte la teoria che è facile da confutare, visto che i dati su cui si basa hanno un evidente bias sotto (troppo lungo per parlarne qua) c'è un punto fondamentale: lui propone una discriminazione basata sul genere.

Ora la costituzione italiana afferma che le persone non vanno discriminate per genere, razza, religione etc. E lo dice non solo perché è profondamente ingiusto farlo ma anche perché tutte le teorie che ogni tanto ricicciano sulla superiorità di un gruppo etnico o di un genere rispetto all'altro sono state almanaccate dalla scienza come grosse balle.

Mettiamo adesso che lui avesse sostenuto che la fisica non è per gli ebrei (il che sarebbe anche paradossale visto che tra l'altro grandissimi fisici sono e sono stati ebrei). Non sarebbe forse una dichiarazione antisemita? E se avesse detto che la fisica non è per i neri? Non sarebbe stata una teoria razzista? Ma invece ha detto che non è per le donne, eh allora va beh, è solo una castroneria!

E invece no! Perchè lui è un insegnante. Ed insegnare non è solo un mero trasferimento di formule e nozioni. E' un processo osmotico, in cui passano anche le idee e certe convinzioni. Suppongo che ci siano anche ragazze che seguono i suoi corsi. Con che spirito vanno agli esami? Penseranno di essere svantaggiate nel momento in cui si siedono?

"A tua insaputa" è un bellissimo libro di uno psicologo di Yale che parla dei meccanismi del cervello. Ci sono in particolare dei processi inconsci da cui siamo condizionati. Se ad un gruppo di donne e neri ricordate il becero luogo comune che sono più scarsi in matematica, otterrete peggiori risultati rispetto a chi non è fatta presente questa differenza. Dunque le sue studentesse saranno meno brillanti di quanto potrebbero essere.

Ma c'è sopratutto una linea Maginot da tenere, una trincea da non oltrepassare. Oramai tutti si sentono in diritto di esprimere una qualsiasi opinione. E per esempio nel caso dei vaccini le "mamme informate" hanno fatto un sacco di danni, determinando la diminuzione della coperta vaccinale per la prima volta dopo tanto tempo. Abbiamo politici che apostrofano crudelmente avversari politici o giornalisti.
Sui social è caccia alla streghe per alcune figure (donne si intende) come la Boschi o la Boldrini. La critica è una cosa, augurarsi che una persona venga stuprata è una altra, e lo ha fatto anche il presidente degli Stati Uniti.

Ci deve essere un limite a quello che si può dire senza pagare pegno. Se l'università non mette questo limite, se la massima istituzione che deve diffondere la cultura si ritira anche lei e derubrica a mera fantasticheria una teoria sessista, cade l'ultima diga. E tutto diventa possibile, anche che qualche universitario firmi un documento sulla superiorità del genere, simile a quello sulla razza che gli accademici italiani sottoscrissero 80 anni fa.