lunedì 4 aprile 2011

L'eredità di Yuri



Il 12 aprile 1961 un ventisettenne, figlio di poveri contadini, lasciò la superficie della terra, a bordo della capsula Vostok 1, per entrare in orbita e nella storia come il primo uomo nello spazio.
Egli divenne l'astronauta per antonomasia. Fu il primo a vedere la terra da lassù, il primo a descrivercela con quegli stupendi colori azzurri, il primo a notare che di là non si vedono i confini. Non sapremo cosa ha realmente pensato perchè non potremo mai condividere la sua esperienza.

Fu un volo breve, meno di due ore dopo ritornò a terra. Non volò mai più, perchè troppo famoso e troppo prezioso per rischiare che perisse in un incidente.
Ed invece solo sette anni più tardi, morì proprio in un incidente aereo,  le cui cause ignote hanno alimentato negli anni una aneddotica complottista. Ma anche questa morte a soli 34 anni contribuì a spingerlo nella leggenda. Come Marylin, Yuri non è mai invecchiato. Lo vediamo sempre sorridente e giovane. Leggiamo del suo stupore quando guardava fuori dai tre oblò della Vostok, ridiamo del fatto che fece fermare il bus che lo portava sulla rampa perchè doveva fare pipì.

Dopo il crollo del muro venne fuori che anche lui un santo non era, giustamente perchè quelli stanno solo in paradiso. Si dice che bevesse, che fosse un donnaiolo. Probabilmente era triste perchè non gli fu concesso di partecipare ad altri missioni, e quando sperava di potere tornare lassù, l'incidente della Sojuz 1 pose fine alle sue aspirazioni.
In qualche modo fu più fortunato Alan Shepard, primo americano nello spazio, il cui nome è sconosciuto ai più, che volò meno di un mese dopo. Almeno lui ebbe la soddisfazione di andare a giocare a golf sulla Luna.

Eppure oggi il nome di Gagarin a 50 anni da quel breve ma fondamentale viaggio è più vivo che mai. E' quasi ironico pensare che il prossimo anno saranno 40 anni dall'ultimo viaggio sulla Luna. Il nostro pianeta scoppia, siamo quasi 7 miliardi e cresciamo di poco meno di 200.000 persone al giorno. Già se pensiamo alle materie prime è impensabile che presto o tardi non saremo costretti a colonizzare lo spazio.

La società di oggi è molto ingessata, poca mobilità sociale, benessere per alcuni paesi e povertà per altri. I figli dell'opulenza crescono tra vizi e noia e con ideali incerti. Verrà un giorno in cui lo spirito dei coloni europei che sbarcarono in America si ridesterà perchè la storia è sempre ciclica. Quel giorno i giovani vorranno andare nello spazio, per creare nuovi mondi, per costruire società più giuste, per fare una nuova terra.

Chissà se il tenente Yuri in quel giro orbitale ha immaginato che il suo volo poteva essere il primo passo in questa direzione.

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