lunedì 14 marzo 2011

Nucleare ieri oggi e domani

Finalmente in questo paese si parla di qualche cosa invece che dei problemi del nostro premier.

Certo ci si scalda per il nucleare solo quando succedono disastri. Mettiamo le mani avanti: non sono un esperto del settore. Ma mi trovo in buona compagnia, diciamo insieme a tutti i parlamentari e i ministri che favoleggiano in questi giorni? ma almeno io ho una laurea in fisica e so come avviene la fissione del nucleo.

L'Italia è il paese del fuori tempo massimo. Nel 1987 un referendum, sull'onda emotiva di Chernobyl decise di chiudere sia le centrali nucleari per la produzione di energia elettrica, sia gli impianti per il materiale fissile.
La tragedia di Chernobyl si origina dalla criminale ignoranza dei tecnici e degli addetti alla centrale che hanno usato un reattore industriale per fare degli esperimenti saltando tutti i dispositivi di sicurezza e le più elementari norme di buon senso.
Dire però che non può ripetersi mi sembra eccessivo. L'umana stupidità, sopratutto quando ci sono in gioco interessi economici non può essere predetta. Comunque l'incidente ha dimostrato che ciò che avviene in paesi lontani può avere effetti anche da noi. Da qui l'argomento: ci sono un centinaio di centrali in Europa, perchè non la dobbiamo avere anche noi?

E' difficile capire la bontà o meno della scelta del 1987. Di sicuro ci ha privato della conoscenza di questa tecnologia, una generazione è andata in pensione senza trasferire il suo bagaglio a quella seguente.

Dal punto di vista economico la scelta non è stata delle migliori. Allora il prezzo dell'uranio fissile era inferiore. D'altro canto in quell'anno la produzione di energia nucleare copriva solo il 4% del fabbisogno italiano e dunque vi si è potuto rinunciare mettendo i principi, la sicurezza e il problema delle scorie davanti alle ragioni del portafoglio.

Il risultato è che da noi il kW è il più caro di Europa, eccetto Cipro e la Slovacchia. In Francia costa la metà e in Germania circa l'85%.
http://www.energy.eu/#dependency

Ed oggi? E' ancora un buon affare il nucleare?
Vediamo prima il punto di vista economico. Quest'anno per la prima volta c'è stato il sorpasso in america e il kW solare costa meno di quello nucleare. Qui sotto il prezzo dell'uranio negli anni.

Uranium Prices Making a Comeback

La crisi del 2008 ha provocato il crollo del consumo mondiale di energia ed anche del prezzo. Tra il 2004 e il 2008 il prezzo è aumentato di un fattore 7!! Ciò è dovuto sopratutto ai paesi in via di sviluppo, tipo Cina e India che costruiscono nuove centrali. Nei prossimi anni si prevede che il costo riprenda a salire velocemente.
Comunque oggi è ancora un buon affare.

La domanda che ci dobbiamo porre però è: ma tra 15 anni quando ci saranno le centrali italiane? Beh la tendenza è tale che potrebbe esserlo per chi ha già delle centrali, non per chi deve anche ammortizzarle. Ci sono poi una serie di costi che di solito non vengono conteggiati. Ad esempio gli impianti di arricchimento, tutti chiusi oggi in Italia, e lo smaltimento. Questa parola mi fa venire in mente qualcosa. Smaltimento rifiuti pericolosi, in Italia...dejavù...

Ho solo parole di stima per i nostri pompieri, ma in caso di incidente farebbero quello che hanno fatto i russi, sacrificando la loro vita? Gli si può chiedere a una persona una cosa del genere?

Ad ogni modo nel 2025 la Germania avrà chiuso le sue centrali rinunciando al 23% della sua produzione. Fanatismo ecologista o scelta ragionata?

Certo se nel computo mettiamo oltre le ragioni economiche quelle legate alla sicurezza del territorio, al problema delle scorie, alla complessità della gestione degli impianti la scelta, mi pare scontata. Se nel 1987 poteva essere un affare economico non lo sarà certo nel 2025, ferme restando le ragioni di principio.

D'altronde nessun paese Europeo è energeticamente indipendente (eccetto la Danimarca)  nucleare o no perché comunque devono importare Uranio, petrolio e gas.

L'Italia, sembra incredibile, ma produce già oggi più del 23% da rinnovabili, grazie sopratutto al 18% circa di idroelettrico, circa il 2% di geotermico e eolico (terzi in europa!) e ahimè solo il per mille di solare, pur essendo evidentemente uno dei paesi con maggiore esposizione d'Europa.
(fonte: http://www.autorita.energia.it/it/dati/eem6.htm)

Per una volta nella nostra storia possiamo non andare a rimorchio degli altri con il solito quarto di secolo di ritardo? Chissà se questa volta ce la faremo...

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