martedì 22 marzo 2011

ipse dixit


Siamo il paese dalla memoria corta. Montanelli diceva che in Italia quando si è morti lo si è per sempre!
I nostri politici sono usi fare affermazioni che si dissolvono come neve al sole.
Il mio preferito è l'ex maestro di sci dei figli di Berlusconi e attuale ministro degli esteri, Franco Frattini.

Due giorni prima della fuga del leader tunisino Ben Alì chiedeva di “sostenere un governo come quello della Tunisia che ha pagato un prezzo di sangue per il terrorismo" , salvo poi dovere fare macchine indietro dicendo che l'Italia rispetta le decisioni del popolo tunisino, e vorrei vedere...
Beh ma con l’Egitto sarà stato più prudente. Macchè. Prima ha sostenuto il vice di Mubarak per  dire “«no» al vuoto di potere, «no» alla guerra civile e «sì» ad un accordo politico per le riforme”, salvo poi…
Va beh, errare è umano....perseverare è Frattini ma almeno sulla Libia? Cosa aveva detto?
“Gheddafi è un esempio da imitare…” eh va beh, allora non c’è nulla da fare.
Devo dire che di politici che cambiano idea dall’alba al tramonto ne siamo pieni. Fa parte delle nostre caratteristiche, mai finita una guerra con lo stesso alleato. Però un ministro degli esteri così mediocre non lo ricordo, e sì che abbiamo avuto degli esempi, tipo l’indimenticabile Gianni De Michelis, che fu definito da Enzo Biagi “un avanzo di balera”, per la sua propensione per i locali notturni.
Su Berlusconi sorvolo perché è impossibile stargli dietro,  tra un po’ smentirà prima di dichiarare.
C’è poi la categoria dei folgorati sulla via di Damasco, quelli che vedevano il mondo in nero e lo scoprono bianco.
Francesco Rutelli è tra i miei favoriti. Capogruppo radicale alla camera nel 1984 si issò su un balcone di Montecitorio per mettere una bandiera Vaticana, in chiara contestazione anticlericale, prima di diventare il bigotto cattolico baciapile che è tutt’ora.
Giuliano Ferrara è un altro convertito, figlio di un senatore comunista, capogruppo comunista nel consiglio comunale di Torino passa prima nel PSI, con cui diventa eurodeputato e poi si scopre Berlusconiano. Stesso percorso per Bondi.
Ma parliamo di Fini, che una volta definì Mussolini ‘il più grande statista del ‘900’, salvo rimangiarsi in 10 giorni l’affermazione. O di Bossi che definì Berlusconi un “Berluskaiser” dopo la prima fallimentare esperienza di governo. Ma come non ricordare Fede, Emilio, instancabile sostenitore di Mani Pulite, ogni giorno una diretta fiume. E oggi? E’ un po’ cambiato? Sarà stato il bunga-bunga?
“Con questa legge Mani Pulite non vi sarebbe stata” tuonava il primo ministro, colui che offrì il dicastero dell’interno a Di Pietro nel suo primo esecutivo. Allora non la disprezzava mi pare di capire…
Monumentale Paolo Guzzanti, deputato PdL, che lascia la maggioranza dichiarando schifato che questa è una ‘mignottocrazia’, e dove lo ritrovi ora, toh nei “responsabili” che sostengono il governo. Banderuola.  
Ma qui si fa notte, va beh, finiamola con quelli di Futuro e Libertà che oggi chiedono la sospensione del trattato con Gheddafi definendolo vergognoso, ma dove erano nel 2008 quando lo hanno votato?  A favore ovviamente…

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