mercoledì 21 settembre 2011

Quando sparano sotto casa tua...

Che succede a Roma? Forse Roma è una metafora del paese.

L'altro giorno proprio a 100 metri da casa mia, all'ora di pranzo, hanno sparato ad un pregiudicato. Ultimo atto di una guerra di bande che sta insanguinando la città. Non si contano più gli scippi finiti male, con gente uccisa o ridotta in fin di vita.
Ho sempre detto che Roma, in fin dei conti, era una isola felice, se comparata ad altre metropoli. E quando soffiavano sul fuoco, promettendo il poliziotto di quartiere (chi l'ha visto?) o maggiore sicurezza che solo un sindaco ex fascista saprebbe dare, ricordavo sempre che nelle statistiche il crimine era in diminuzione da un decennio.

Ora no. Ora sparano all'ora di pranzo, sparano tra la gente, rapinano dovunque, a Prati come a San Basilio. E magari uccidono per una borsetta.

Saranno i tagli alle forze dell'ordine? Sarà la mancanza di investimenti nel sistema carcerario, con degli istituti di pena che sono lager da terzo mondo? Sarà il fatto che la giustizia in Italia non funziona perché altrimenti potrebbe veramente colpire i potenti?

Non lo so. Credo che ci siano momenti in cui si deve dire basta! In cui la gente deve destarsi dal torpore e dire basta.

Come è possibile quello che è accaduto al Gemelli? L'ospedale migliore della città, quello che cura anche il Papa? Come fa una infermiera a non essere visitata per 6 anni? Chi l'ha coperta? Come si fa ad infettare centinaia di bambini? E' una schifezza che deve farci gridare.

In quale baratro siamo caduti? E' troppo comodo dire che la colpa è di Berlusconi. Io non sono d'accordo. Appartengo a quelle persone che hanno sempre saputo come era fatto, che hanno sempre dubitato del modo in cui si è arricchito, che non lo hanno mai considerato un esempio da seguire, ma piuttosto da evitare.

Berlusconi si è insinuato nelle nostre vite, ha depravato la nostra già elastica morale, ha stuprato quanto c'era di buono in questo paese, ha messo la peggiore feccia umana e professionale al governo della nazione. Ha preso i peggiori difetti del nostro essere e li ha eletti a virtù. Ha creato un danno economico e sociale che ci vorranno decenni per ricolmare, se mai vi riusciremo.

No la colpa non è di Berlusconi, non è delle sue TV spazzatura piene di tette e culi al vento, di signorine sempre pronte con le gambe aperte per scalare lo star system. Non è sua la colpa, di essere un gaffeur nato, di avere una ignoranza pari solo alla sua protervia, di considerare le donne merce e non persone.

La colpa è di chi lo ha votato. Forse i politici sono tutti uguali, sono marci a 360 gradi. Ma Berlusconi non è tutti i politici. Non è nemmeno un politico. E' il padrone, il proprietario. E lui non è uguale. Si vede che nel nostro DNA i geni contro il dittatorello di turno ancora non ci sono.

Caro Indro, ti ingannavi. Non è bastato averlo per tanti anni per fare degli anticorpi. Come non bastarono venti anni di fascismo, così non sono stati sufficienti 15 anni di Berlusconi.

Diceva un cartello" Non è colpa di Berlusconi se gli italiani sono un pò coglioni".

Sottoscrivo.


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