lunedì 25 agosto 2014

Grazie Piero



Sono andato a vedere lo spettacolo al Foro di Augusto, curato da Piero Angela e Paco Lanciano. Per potere descrivere con le parole le sensazioni che ho provato servirebbe una penna più degna della mia e forse nemmeno la prosa sarebbe opportuna, qua siamo nel campo della poesia.



Si viene letteralmente rapiti dal gioco sapiente delle luci e dall'uso della realtà virtuale. Si è proiettati in un modo che non c'è più ma che è ancora sotto i nostri occhi. Non credo di avere mai sofferto della sindrome di Stendhal, ma di certo questa volta ci sono andato veramente vicino. Uscendo da lì mi sentivo inebriato dal bello e dall'armonia, colpito dai colori e dalle proporzioni.

Ovviamente nascono poi le considerazioni. Perchè una cosa del genere deve chiudere il 18 settembre? Perchè non renderla permanente? Io ci porterei tutte le scuole, così i ragazzi, capendo quello che abbiamo, lotterebbero per conservarlo. E magari chi non è più ragazzo e si chiede sempre a che serve spendere per la cultura si renderebbe conto che immaginare una operazione del genere su vasta scala sarebbe un richiamo clamoroso per questa città.

Ma sopratutto il pensiero va a quell'uomo classe 1928 che continua a stupirci e spostare sempre più in là il confine della divulgazione in Italia. Quella persona che ha inventato un genere tutto suo, che si è costruito una credibilità come forse nessuno ha in questo paese, che ha sempre messo lo spettatore al primo posto.

Anche io sono della generazione di scienziati nata con Quark e che ha formato la propria curiosità nelle sue trasmissioni.  Einstein diceva che se hai capito una cosa devi essere in grado di spiegarla anche a tua nonna. Angela declina quotidianamente questo credo. Penso che il debito di riconoscenza che tutti dobbiamo avere nei suoi confronti sia enorme:

Meno male che Piero c'è...

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