domenica 15 giugno 2014

Notte prima degli esami 25 anni dopo

25 anni fa davo l'esame di maturità, correva l'anno 1989.

Si dice che la maturità sia un passo importante, una data che si ricorda, addirittura che gli incubi durano anni. Che dire? Forse. Per me non è stato così.

Probabilmente sono così fortunato che dopo quel momento sono successe tante cose, ho visto molti luoghi, incontrato persone interessanti, superato esami ben più complessi che riguardando indietro nel tempo mi sembra di poter dire: molto rumore per nulla.


Anche gli stessi ricordi sono un pò sfumati. C'era un compito di italiano demente, il solito titolo stupido. Si chiedeva di parlare dei tempi moderni, di macchine sempre più vicine ad uomini e uomini sempre più simili alle macchine. Ma si può dare un tema di attualità così?

La versione era di latino e non era molto difficile mi pare. Il nostro membro interno in ogni caso girava tra i banchi e dispensava qualche consiglio.

Infine l'orale, greco e geografia astronomica. Il grecista della commissione era toscano, lo ricordo per la parlata. Portavamo l'Alcesti, una tragedia un pò sui generis di Euripide. Per inciso dovevamo saperla tradurre tutta e recitarla in versi. Una cosa che nella vita mi è stata di una inutilità incredibile.

Ovviamente il mio cavallo di battaglia erano le scienze. Mi spiacque molto che la docente, Antonia Vetere ricordo il nome, non potesse essere presente quel giorno. Ne ho un ricordo straordinario. Una persona che non parlava mai ex cathedra ma che invece cercava sempre di coinvolgere tutti, perchè aveva la giusta presunzione di pensare che ciò che ci diceva poteva veramente tornarci utile.

Quando si inizia a fare il docente, volente o nolente, c'è sempre un modello a cui ti ispiri, qualcuno al quale vorresti assomigliare. Negli anni lei è stata per me quella persona.

Mi chiamò al telefono quel pomeriggio. Io ero soddisfatto ma un pò abbacchiato, avevo fatto un errore di ortografia, al liceo classico, nel compito di italiano!!!  Un delitto capitale. Avevo scritto accelerare con la doppia l! Si vede che era destino che dovessi finire a lavorare nel campo degli acceleratori di particelle.

Ma lei mi consolò trovando una delle dispense che ci aveva dato nella quale era presente lo stesso madornale errore. E si scusò che forse questo mi aveva tratto in inganno. Ovviamente non era colpa sua, ma trovai questa cosa bellissima. Alla fine non pagai pegno per la stupidaggine.

Ad ogni modo il ricordo ancora vivido nella mia mente, quello che segna lo spartiacque tra la fine della scuola e l'inizio di una nuova vita, lo devo ad una mia compagna di classe, Isabella. Finito che fu l'orale, prese diligentemente tutti i libri, li impilò con tranquillità e corse verso le scale. Lì urlando a squarciagola "E' FINITA!!!" li gettò nella tromba delle scale. In quel momento finiva veramente una parte della nostra vita.

Con il tempo ho capito che i traguardi, quelli che ci vengono posti dalla vita o che ci diamo da noi, sono solo tappe, e delle volte anche di scarsa importanza. Le cose più belle sono il viaggio e le persone che ci accompagnano.


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