venerdì 2 marzo 2012

conosci l'autore?

Che impressione. Sto studiando su molti libri per preparare al meglio il corso e trovo che conosco gli autori di molti fonti. E' interessante perché alcuni sono gli stessi su cui avevo studiato da ragazzo!

Devo ancora capire se compiacermene o no, se il fatto di conoscerli più che un privilegio dato dalla possibilità di viaggiare e incontrare persone, possa invece essere un segno del tempo che passa.


Alcuni li conosco veramente bene, altri solo di sfuggita. Il primo libro che mi capita tra le mani parla della storia degli acceleratori. Non la posso avere fatta, partiamo dagli anni 30. Dunque qua quello che racconto è per forza un relata refero. Uno degli autori è E. Wilson che ricordo molto bene quando dirigeva la scuola del CERN. La frequentai nel 1998, ad Oxford.

Durava due settimane e la domenica ci portarono a Londra in visita. Io e altri tre ragazzi, un francese, un rumeno, un tedesco (sembriamo una barzelletta), formammo un gruppetto di quelli che non erano mai stati nella perfida Albione. Decidemmo che dovevamo vedere tutto, in mezza giornata! Alla fine siamo arrivati all'appuntamento con il bus per il ritorno ben 1 minuto dopo! Too late! Già partito. Il che però ha avuto i suoi lati positivi, seratina a Londra e ritorno in treno.

Quello che non avevamo messo in conto era il direttore, il prof. Wilson appunto, che era convinto che il nostro ritardo fosse stato premeditato per passare la serata sul Tamigi. Una bella lavata di capo.

Certo se confronto lo stile severo di quel college con l'ultima scuola a cui sono stato, da docente questa volta, non posso non notare una evoluzione nei costumi. Hotel fronte mare in una isola dell'Egeo, nella seconda metà di settembre. Nessun controllo e orari liberi.

Sfoglio il libro di Jamie Rosenzweig. Lui lo conosco molto bene, full professor a UCLA. L'ho incontrato la prima volta nel 1997 in america. Ha passato quasi un anno da noi in Italia e ha pure imparato la nostra lingua. E' un vero genio. Il suo libro è bello ma troppo difficile per uno studente italiano. Peccato.

Mi capita tra le mani il libro di D. Edwards, con cui ho lavorato sei splendidi mesi al Fermilab. Di lui ho parlato già in http://futuroposteriore.blogspot.com/2011/10/la-donna-che-non-molla-mai.html. E' una persona meravigliosa, che trasmette allegria e gioia di vivere. Il suo libro è lo specchio della persona che lo ha scritto, schietto e chiaro.

Certo che leggendo le dispense di Jorg Rossbach non si direbbero in linea con l'uomo, tedesco, severo, deciso, preciso. Anche lui conosco piuttosto bene. Purtroppo contiene diversi errori. Che strano non se ne sia accorto.

Non sempre conoscere l'autore è una sorpresa positiva. A settembre ho incontrato Shulga un mammasantissima dell'elettromagnetismo russo. Ho letto molti suoi articoli da studente. Ed era come mi aspettavo, vecchissimo. Solo che aveva poco più di 60 anni! Persona deliziosa comunque.

Una cosa mi è chiara: leggere un libro del quale conosci l'autore ti semplifica la vita. Forse perché ti senti inconsciamente più vicino a chi lo ha scritto ti pare anche di capirlo meglio.






1 commento:

  1. e soprattutto immagini sia lui a leggertelo, il che dà senza dubbio un piacere maggiore.

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