martedì 4 ottobre 2011

il bambino straccione

L'impressione che si ha in questo paese è che guarda avanti. Conosco questo laboratorio da 14 anni, è divenuto un pò la mia seconda casa. C'è chi fa la spola con il Cern a Ginevra e chi come me si è trovato invece ad andare spesso a Desy ad Amburgo. Eppure mai come nell'ultimo periodo ho visto questo luogo pulsare e animarsi.

E' un cantiere a cielo aperto nel quale stanno costruendo nuovi edifici, nuovi acceleratori, nuovi impianti. Hanno anche ristrutturato ciò che esisteva. Questa è una foto dell'ingresso dell'edificio principale. Una cosa holliwodiana. Sto scrivendo da dentro la mia stanza nella guesthouse, 28 euro a notte. Anche queste rinnovate, non hanno nulla da invidiare ad un ottimo albergo a tre stelle. Ma più in generale c'è prospettiva.
Sono stato oggi ad un workshop nel quale si parlava dei prossimi anni, e i programmi sono così pieni che non c'entra tutto. A cena un ragazzo che lavora qua mi ha spiegato che il suo gruppo è già finanziato, con una cifra impressionante, fino al 2020.
E la gente continua ad arrivare (molta dall'Italia), proseguono a reclutare persone di qualità.
Se vado al bagno trovo perfino il fasciatoio per i neonati. Nella mia università nel bagno non c'è finestra ne' aeratore e in quello del mio corridoio nemmeno il sapone, non perché sia finito ma perché manca proprio il dispensatore. Niente soldi per la manutenzione, ciò che si rompe non verrà sostituito.

Mi era già capitato a settembre di vivere una situazione particolare. Ho sostituito ad una riunione ristretta tenuta parallelamente ad una conferenza il mio capo progetto. Giusto per fare vedere cosa stiamo facendo. Ero seduto ad un tavolo con il Gotha di quel settore di studi, gente che ha per i loro esperimenti bilanci simili a quanto spende un ente di ricerca italiano per tutti gli esperimenti. Gruppi che contano decine e decine di persone. E noi, che ci contiamo sulle dita di una mano, eravamo là solo per una idea, che abbiamo tradotto in pratica con grande sforzo, sacrificio e un pizzico di fortuna. Siamo come una barca a remi in un mare di corazzate. E la cosa più sorprendente che questi si fermano a vedere come remiamo!

Così oggi sono venuto a ribadire la ragione della nostra presenza qui, dove lavoriamo da molti anni e siamo molto apprezzati. Ed ancora una volta ci sono stati riscontri molto positivi.
E' bello parlare dove ti vogliono bene, dove ti stimano e dove considerano il tuo lavoro. Ma in realtà non so se veramente potremo fare ciò per cui ci siamo impegnati. Sebbene adesso viaggiamo con un rimborso spese minimale e sovente ci rimettiamo soldi di tasca nostra, non riusciamo nemmeno ad avere delle risorse per venire a fare un esperimento. Per il 2012 abbiamo alzato pochissimo, negli anni futuri chissà.

Così ancora una volta torno a casa, come un bambino povero che ha fatto un giro sulla giostra e si è divertito un mondo. Ma siccome aveva una sola moneta può solo guardare gli altri continuare a giocare. Aspettando che qualcuno deponga nella sua mano un altro soldino, dato non per la sua bravura, non per le sue capacità, ma solo per elemosina. Eppure quel bambino barbone è uno di quelli che forma una classe dirigente, uno di quelli che insegna agli altri, non solo una nozione ma anche a guardare avanti.

Nonostante tutto infatti questo straccione ha ancora accesa una luce negli occhi, che sognano sempre un altro giro sulla giostra.


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