sabato 9 luglio 2011

italiani all'estero

Non capisco perché agli italiani chiedano un documento all'estero. Si riconoscono lontano un miglio.

In qualunque posto non passa inosservato. Ne basta un piccolo gruppo per fare un equivalente in decibel di una dozzina di tedeschi.

All'aereoporto però non è necessario neanche che proferisca parola. Il primo che si mette in fila per l'imbarco perché sul suo biglietto c'è scritto quell'ora, anche se il gate è chiuso, anche se non vi è personale di terra, perfino se il tabellone indica un altro volo è di certo un italiano. Ma siccome un'altra delle nostre virtù è l'essere gregge, anche gli altri che lo seguono a ruota sono di certo italiani.

Chiaccheroni lo siamo molto e al telefono financo di più. Non so perché ma i cellulari degli italiani squillano più degli altri. E non si preoccupano minimamente di avere un pò di privacy. Adesso se tu chiami tuo figlio Orso, io francamente me lo terrei per me...

La griffe è un'altro segno distintivo. Siamo il popolo dell'eleganza signori, e dunque dobbiamo andare tutti firmati. Dalla testa ai piedi.

Ma se c'è un luogo dove l'italiano da' il meglio di se' è nel suo sport nazionale: il mangiare. Entra in un ristorante che sta a diverse migliaia di chilometri da casa e parla in italiano. Così con naturalezza, "abbiamo prenotato" oppure "avete un tavolo per quattro". Sotto non c'è stupidità cronica c'è un'altra delle nostre piccolezze. L'Italiano non chiede, ESIGE. Per questo parla nella sua lingua madre e non si cura.

Ma cosa c'è di peggio di una coppia di italiani in un ristorante all'estero? Ma via, cinque coppie di italiani, con relativi pargoli. I figli vengono deportati in tavoli separati e lì affogati in un bagno di patatine fritte, mentre i "grandi" si ingegnano nelle ordinazioni. Uno che conosce un pò l'inglese si trova sempre e poi siamo il popolo di "volevam savuar" dunque ci facciamo capire. Il problema rimane mettersi d'accordo. Ma le melanzane sono fritte o al forno? C'è la pastella o no? Quante ce ne sono per porzione?

Me ne sono andato prima del conto per evitare delle scene raccapriccianti. Infatti neanche la corte dei conti è così intransigente sulle ricevute dei ristoranti come un italiano all'estero. E questo perché? Perché teme essere sempre di essere fregato.

Dunque non va mai in vacanza da se' stesso e dal suo paese.

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