venerdì 14 gennaio 2011

i rompiscatole

E' un confronto impietoso. Ogni volta che vengo in germania a lavorare per un pò non posso non comparare il loro stile di vita con il nostro.

Il prototipo dell'italiano è il rompiscatole. Il rompiscatole non ascolta, parla, anzi non parla, urla, non chiede ma esige. Ha una visione distorta e assolutamente benevola nei suoi confronti dei suoi diritti, mentre ignora i doveri.
Tipicamente è un mediocre sul lavoro (e ovviamente in tutto il resto). Ma ha capito che se fa il rompiscatole avrà il suo tornaconto.
Qualunque lavoro gli venga affidato è improbo, qualunque mansione svolga è usurante. Se poi, il cielo ce ne scampi, non ottiene ciò che vuole, si mette sull'aventino e non lavora più. Per poco tempo si intende, perchè troppo a lungo emergerebbe quanto marginale sia il suo contributo.

Quando parla del lavoro di gruppo dice io, invece di noi. E' sprezzante giudicando il contributo degli altri.

Purtroppo da noi questo modello va di gran moda. La classe dirigente ha paura dei rompiscatole. Meglio il quieto vivere, meglio concedere che avere lo stress di un tizio che bussa alla porta.
E così si concede ciò che non deve essere concesso e si tollera quanto non è tollerabile.

Inoltre da noi si confondono i rompiscatole con gli avvocati del diavolo. L'avvocato del diavolo è fondamentale. E' colui che pensa a tutte le possibilità, che valuta in anticipo i rischi e i benefici, quello che guarda un passo avanti, in modo da non essere impreparati.  Nossignore, l'avvocato del diavolo nella versione più benigna è un rompiscatole, altrimenti un menagramo.

Qua i rompiscatole sono messi all'indice e gli avvocati del diavolo apprezzati.

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