venerdì 21 febbraio 2014

Le brioches di Maria Antonietta

In questi giorni l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare si interroga sul proprio futuro. Dopo il bosone di Higgs, cosa ci riserva? Che si fa se da qui ad un paio di anni non si scoprono dei segni di una nuova fisica?

Sono domande importanti ma nel dibattito manca secondo me un ingrediente fondamentale. Dove prendi le risorse per continuare a fare la fisica delle particelle elementari?

Nella storia questo è stato sempre il campo d'elite. Sono gli studenti più brillanti venivano scelti per per queste ricerche. E ovviamente tutti dobbiamo molto a ciò che è stato fatto dai fisici delle particelle. C'è stato un tempo in cui la tecnologia veniva inventata per questi esperimenti. Lo stesso web su cui io scrivo adesso nasce al CERN di Ginevra. LHC è per me l'opera tecnologica più grandiosa mai realizzata dall'uomo.
Se a questo aggiungiamo che in passato la fisica delle particelle elementari ha anche avuto un ruolo strategico nel mondo bipolare capiamo perchè, non solo dunque per una ragione culturale, la società ha sempre finanziato largamente questo settore.

Eppure da qualche anno il vento è cambiato. Grandi laboratori hanno deciso di chiudere i loro acceleratori dedicati a questo scopo e di dedicarsi ad altra fisica.

La società vuole il suo ritorno. La maggior parte dei fondi europei del prossimo programma quadro per la ricerca sono destinati alle sfide del sociale e al progresso industriale.

La ricerca di base è fondamentale e non sono certo io a metterlo in dubbio. Ma bisogna riconoscere che oggi non si può dire che continuiamo a fare questa fisica per ridurre la barra di errore di una misura o trovare delle piccole correzioni al nostro modello del mondo. Non è pensabile avere grosse cifre per queste ricerche senza dare qualcosa indietro. Rischiamo di essere presi per dei filosofi, chiusi nelle loro stanze a parlare un linguaggio incomprensibile.

E cosa possiamo dare indietro alla società che ci finanza? Possiamo utilizzare l'enorme impianto di competenze che sono state sviluppate per questa fisica e metterlo a disposizione di altre applicazioni che non siano solo un esperimento di particelle. Per il capo biologico, medico, per i beni culturali, per la fisica dei materiali, per le applicazioni industriali giusto per fare qualche esempio.

E questo senza snaturarsi, senza destinare il 100% del nostro tempo a queste applicazioni, ma utilizzando le risorse che saremo stati in grado di raccogliere in questo modo per finanziare anche quella ricerca di base che oggi non riusciamo a far capire a chi non è un iniziato.

Se non lo si capisce ora, si è votati a morte certa. Forse non domani e nemmeno dopodomani, ma magari tra qualche anno. C'è chi considera queste posizioni blasfeme, in virtù di una ortodossia stabilita in uno statuto scritto 63 anni fa, quando non c'era la TV in italia, usciva nelle sale un americano a Parigi e H. Truman era alla Casa Bianca. Sarà cambiato qualcosa da allora?

Non vederlo è come essere Maria Antonietta che pensa di offrire brioche al popolo affamato.

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