sabato 28 settembre 2013

La vera crisi

Non diciamo balle! La crisi economica non è la quella più grave. Il nostro problema non sono gli spread o il debito pubblico, l'IVA o l'IMU:

Il vero problema è la crisi morale, civile e culturale di questo paese. Siamo venuti fuori da una guerra che eravamo un cumulo di rovine. Le famiglie vivevano tutte nella stessa stanza, la carne si mangiava una volta a settimana, i più erano analfabeti. Eppure c'era qualcosa a tenerci insieme che ora non esiste più: il civismo, l'educazione e il rispetto per gli altri.

L'insegnante ha sempre guadagnato poco ma era rispettato, era la figura cardine dell'educazione dei figli. Se arrivava un quattro erano sganassoni per il ragazzo che non aveva studiato e non per il docente. Il dottore salvava le vite e non era un produttore di ricette on demand, salvo poi curarsi da soli. L'ingegnere costruiva ponti e non prendeva mazzette per mettere la sabbia nel cemento. E più in generale se non ci si conosceva ci si dava del lei, la maleducazione era additata con severità.

Adesso invece ognuno per se'. La cacca del cane sul marciapiede, il parcheggio dove capita, gli stop se ho voglia, la fila se non posso evitarla, lo scontrino se lo chiedo, il casino a casa a qualunque ora, la cicca per terra, la telefonata ad alta voce, solo per citare alcuni dei comportamenti più fastidiosi. Per poi arrivare a crimini ancora più biechi, tipo sparare al vicino per lo stereo, uccidere o picchiare la ex-ragazza, guidare sbronzi o drogati, evadere le tasse e ogni balzello. Tanto quale è il problema?

Per non parlare del modo di esprimersi dei politici, dai vaffa-day alle bordate sui boat people, passando per le pallottole per finire ai colpi di stato. Oramai hanno raschiato il vocabolario e sono costretti ad inventarsi sempre nuovi insulti.

E più in generale quello che manca è qualunque considerazione del prossimo. L'altro è sempre stupido, a priori, anzi un "coglione" si dice oggi, per differenziarlo da noi che siamo invece dei "furbi". Se mi fermo sulle strisce per fare attraversare una carrozzella è quasi certo che la macchina dietro mi supererà e rischierà di incollarsela.

Il fatto che la scuola sia andata a rotoli, che pochissime persone abbiano letto un libro, che non c'è una educazione allo stare insieme al capire che la società funziona se c'è un contratto sociale, alla fine ha provocato questi disastri.

E questo non lo mette a posto una manovra finanziaria o la Banca Centrale Europea. Qua c'è una povertà di valori impressionante. Mancano qualità quali l'altruismo, la gentilezza, il rispetto, l'umiltà, l'empatia, l'educazione.

Siamo all'anno zero, anzi ancora prima. Vi arriveremo quando qualcuno si accorgerà che abbiamo polverizzato qualunque idea di convivenza civile.

1 commento:

  1. Quanto hai ragione Ale...povertà di valori e semplice mancanza di amore a tutti i livelli...

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