giovedì 3 ottobre 2013

Se questo è un uomo...

Dentro quei sacchi ci sono uomini, donne e bambini.

Chi sono? Sono dei clandestini da ributtare a mare come dice qualcuno? Sono dei migranti come li chiamano i telegiornali o sono invece degli esseri umani come preferisco io?

Sono delle persone, ma qualcuno lo vuole dire? Cosa è questa pelosa ipocrisia che li chiama migranti? E una volta che riconosciamo la dignità di persone umane a questo popolo quanto dura la nostra indignazione? Verrà spazzata via dalla quotidianità e torneremo nella nostra indifferenza?

Disse Elie Wisel "E' molto più facile distogliere lo sguardo dalle vittime. E' molto più facile evitare certe impreviste interruzioni al nostro lavoro, ai nostri sogni, alle nostre speranze. L'indifferenza riduce gli altri ad una astrazione".

Questa astrazione è oggi allineata al porto di Lampedusa.

Orrore e Vergogna, sono d'accordo.  Ma anche queste frasi sono piene di ipocrisie. Perché siamo noi a spingerle sulle barche. Sono le guerre a cui noi vendiamo le armi, sono la sovrappopolazione in regioni povere perché non si ha il coraggio di adottare misure di controllo delle nascite, sono la miseria di un continente la cui ricchezza complessiva è minore di quella delle 31 più ricche persone del globo.

Perché siamo tutti bravi a commuoverci a chiedere l'intervento dell'Europa, la revisione dei trattati. Ma è come lo scoiattolo dell'era glaciale. Cerchiamo di tappare un buco dopo l'altro nella diga che si incrina. E se da un lato c'è la pietà umana per queste persone dall'altro ci sono le problematiche delle società multietniche e oramai multiculturali e gli enormi problemi dell'immigrazione.

No signori, non potete piangere. E non dite non è colpa mia! E' colpa nostra eccome, perchè con la scusa che non ci possiamo caricare i problemi del mondo guardiamo dall'altra parte. E se non arriva la nostra compassione e umanità, dovrebbe almeno giungere un pò di buon senso.

Se il tuo vicino è povero e non ha nulla da perdere, tu non potrai mai essere un ricco felice, perchè passerai tutta la vita sotto assedio. Che facciamo? Rinunciamo ad una parte del nostro benessere? Adesso forse abbiamo la scelta, tra qualche anno chissà.

Una volta J. F. Kennedy disse che la libertà è un bene indivisibile. Se solo una persona non è libera noi non siamo veramente liberi.Sottoscrivo.

Nessun commento:

Posta un commento