Viaggio meno di un uomo di affari ma più di un comune cittadino. Ho visitato con varie frequenze circa 35 aeroporti nel mondo, preso qualche centinaio di aerei e fatto almeno una ventina di tratte intercontinentali. Proprio un pivello non sono.
E poichè parto da Roma passo sempre per Fiumicino. Ma come, ancora parli di Fiumicino?
Cristo non si è fermato ad Eboli, ha fatto scalo a Fiumicino( http://futuroposteriore.blogspot.com/2011/05/cristo-non-si-e-fermato-ad-eboli-ha.html), Roma-Milano-Roma (http://futuroposteriore.blogspot.com/2012/05/roma-milano-roma.html e 18 minuti (http://futuroposteriore.blogspot.ca/2011/12/18-minuti.html) sono stati già dedicati a questa perla del trasporto aereo.
Ma Fiumicino, anzi aeroporti di Roma, riesce sempre a sorprenderti con la sua infinita superficialità.
Il buongiorno si vede dal mattino: al controllo di sicurezza mi hanno fatto ripassare perchè non stavano guardando. E (neppure negli US mai sucesso) non gli è bastato che togliessi il PC ma hanno voluto fuori anche i cavetti di alimentazione. Ora non ci vuole molto a capire che un cavo è un cavo, anche ai raggi X. Ma questo potrebbe rientrare nella pignoleria di un zelante poliziotto.
Quello di cui non ci si capacita è il gate H. H come Hiroshima, H come la bomba che mette sulla tua giornata. Per gli intercontinentali ero sempre partito dal satellite, gate G. No, H è la serie B dei gate, è un hangar (ah! H starà per hangar?) poco condizionato, dove affluiscono circa 20 gate in uno spazio molto angusto nel quale se ci sarà posto per far sedere un quarto delle persone che attendono è grasso che cola. Scene atroci, genitori con bambini al collo per ore, anziani tenuti in piedi, gente seduta a bivaccare.
Ma sopratutto l'H è per le rotte di serie B. Tutto l'est europeo, ma anche Tel Aviv e qualche sfigatissimo volo come Toronto e Boston. Ora non tutti i popoli manifestano lo stesso interesse per l'igene e la saponetta e molti di questi che affollano il terminale H non lo hanno di sicuro familiare. L'aria è pesante.
A questo aggiungiamo la criminale incompetenza di chi pensa di potere far salire su un aereo intercontinentale 250 persone con UN SOLO AUTOBUS!!
Eh sì perchè il terminale H usa solo bus. L'operazione di imbarco di un intercontinentale può durare anche 45 minuti, ma se ogni 40 persone il bus deve portarle all'aereo e poi tornare indietro ecco che si arriva al delirio di un'ora e mezza. Passata in piedi ovviamente, a cui va aggiunto il tempo in cui i tapini, ignari della fogna nella quale si stavano cacciando, sono arrivati in anticipo al tragico terminale H.
E mentre ti chiedi come è possibile che una persona dotata di un quoziente intellettivo superiore a 20 possa partorire una tale bestialità, ecco che arriva il manifesto, il cartellone gigante e geniale. Una beffa. Working to Progress, "to" non "in" sapiente gioco di parole. Lavoriamo per un aeroporto migliore.
Un caro augurio: ammalatevi.
E poichè parto da Roma passo sempre per Fiumicino. Ma come, ancora parli di Fiumicino?
Cristo non si è fermato ad Eboli, ha fatto scalo a Fiumicino( http://futuroposteriore.blogspot.com/2011/05/cristo-non-si-e-fermato-ad-eboli-ha.html), Roma-Milano-Roma (http://futuroposteriore.blogspot.com/2012/05/roma-milano-roma.html e 18 minuti (http://futuroposteriore.blogspot.ca/2011/12/18-minuti.html) sono stati già dedicati a questa perla del trasporto aereo.
Ma Fiumicino, anzi aeroporti di Roma, riesce sempre a sorprenderti con la sua infinita superficialità.
Il buongiorno si vede dal mattino: al controllo di sicurezza mi hanno fatto ripassare perchè non stavano guardando. E (neppure negli US mai sucesso) non gli è bastato che togliessi il PC ma hanno voluto fuori anche i cavetti di alimentazione. Ora non ci vuole molto a capire che un cavo è un cavo, anche ai raggi X. Ma questo potrebbe rientrare nella pignoleria di un zelante poliziotto.
Quello di cui non ci si capacita è il gate H. H come Hiroshima, H come la bomba che mette sulla tua giornata. Per gli intercontinentali ero sempre partito dal satellite, gate G. No, H è la serie B dei gate, è un hangar (ah! H starà per hangar?) poco condizionato, dove affluiscono circa 20 gate in uno spazio molto angusto nel quale se ci sarà posto per far sedere un quarto delle persone che attendono è grasso che cola. Scene atroci, genitori con bambini al collo per ore, anziani tenuti in piedi, gente seduta a bivaccare.
Ma sopratutto l'H è per le rotte di serie B. Tutto l'est europeo, ma anche Tel Aviv e qualche sfigatissimo volo come Toronto e Boston. Ora non tutti i popoli manifestano lo stesso interesse per l'igene e la saponetta e molti di questi che affollano il terminale H non lo hanno di sicuro familiare. L'aria è pesante.
A questo aggiungiamo la criminale incompetenza di chi pensa di potere far salire su un aereo intercontinentale 250 persone con UN SOLO AUTOBUS!!
E mentre ti chiedi come è possibile che una persona dotata di un quoziente intellettivo superiore a 20 possa partorire una tale bestialità, ecco che arriva il manifesto, il cartellone gigante e geniale. Una beffa. Working to Progress, "to" non "in" sapiente gioco di parole. Lavoriamo per un aeroporto migliore.
Un caro augurio: ammalatevi.