20 minuti è il tempo che
un piccolissimo BN-2 Islander twin engine impiega dall’aeroporto di San Juan a
Portorico fino ad un francobollo di pista che si trova nell’isola di Culebra.
Già all’inizio capisci che non sarà un viaggio come un altro. La compagnia
scrive a mano le carte di imbarco, ha un sito web non aggiornato da due anni e
un indirizzo email non commerciale ma di quelli su hotmail (che peraltro mi
pare non esista più…). Ma il peggio viene in pista. Ci sono tanti aerei di
piccola taglia ma sembrano belli e nuovi. Quelli dell’AIR Flamenco no. E’ un
vero rudere. Ci stanno dentro secondo me non più di 6 persone più il pilota.
Noi eravamo in 5. Sei ad un passo dai comandi e il fatto di vedere il cielo
negli spazi dietro la strumentazione non mi conforta. Quando parte capisci che
volare con questi oggetti è meraviglioso, altro che un aereo di linea. Osservi
il pilota e sembra un giochetto. Guardi sotto e ti si dischiude un panorama
fantastico.
I caraibi sono belli, visti dall’alto sono meravigliosi. Le
barriere coralline, le diverse tonalità di azzurro e verde smeraldo, le spiagge
bianchissime. Voli basso e dunque vedi tutto. Sei ad una quota dove scompare la
miseria umana, ma non la bellezza della natura. Arrivi all’aeroporto e atterri
scodando violentemente a pochi metri dalla pista. Ho avuto molta più strizza su
aerei di linea che sbagliano l’atterraggio e devono poi riprendere quota. La
libertà che si ha in questi voli è incredibile, capisci il sogno di Icaro e che
il prendere un volo di linea sta a volare come McDonald ad un pranzo.
Ci rimane il ritorno,
speriamo bene.
PS fatto un filmatino: http://www.youtube.com/watch?v=oqt0GX1TlbE