Si dice che ogni giorno che si sveglia la gazzella deve correre più veloce del leone.
Ogni giorno che un universitario si reca al lavoro deve esibire il green pass in un apposito ufficio. Sempre lo stesso green pass, sempre alla stessa persona, sempre con la scadenza tra 8 mesi.

Per i ragazzini c'è l'obbligo delle vaccinazioni. Se non le hai non vai alla scuola dell'obbligo. Ma mica devono esibire ogni giorno la vaccinazione no? Si fa un elenco e basta.
Ci dicono che non si può fare per la privacy, parola che significa in italiano riservatezza. Mi chiedo perchè diamo così tanta importanza alla privacy se Google sa tutto di noi, se il nostro cellulare conosce in tempo reale dove siamo, se ci ascolta h24.
Avete Siri o il riconoscimento vocale? Avete detto sì al fatto che lui ascolti sempre e poi usi queste informazioni. Se pensate di comperare una bicicletta da Decathlon vi arriva la pubblicità, senza avere cercato nulla, così solo per averne parlato.
Se poi fate il grave errore di usare un motore di ricerca per un trapano, ne sarete sommersi. C'è poi Facebook, che è gratuito sì, ma in realtà lo paghiamo con le informazioni su di noi che gli forniamo, e Instagram, e Twitter e così discorrendo. Non solo per loro la privacy è opzionale ma addirittura siamo noi che insistiamo per raccontargli cose.
Insomma la privacy è una maglietta elastica, quando dobbiamo essere cittadini sembra essere un impiccio alle nostre vite, quando invece agiamo da consumatori è beatamente asfaltata.
Ma non è che ce la vogliono rendere ostile con queste regole da elogio della follia?