giovedì 26 gennaio 2017

Le ragioni di Gaia



Ho sempre trovato affascinante la teoria di Lovelock che immagina la terra (Gaia) come un elemento unico, in cui gli organismi viventi operano in una sorta di feedback con l'ambiente, favorendo l'omeostasi del pianeta.

Ora in natura ci sono dei meccanismi severi di autocontrollo delle popolazioni delle specie che impediscono a questa di autoriprodursi all'infinito e di saturare tutti gli spazi vitali, quali per esempio malattie, predazione da altre specie, etc.

In particolare un elemento di limitazione è la competizione tra membri della stessa specie, che possa essere per il cibo, la riproduzione o per lo spazio vitale.

Applichiamo adesso queste considerazioni anche al genere umano. Non sfugge che la nostra popolazione è invece fuori controllo: siamo 7.5 miliardi oggi, 8.5 nel 2030, 9.7 nel 2050 e ben 11.2 nel 2100.

Non sembrano esserci attualmente questi fenomeni di reazione che limitano la nostra popolazione. Cosa manca? Una carestia, una epidemia, una guerra.

In passato di solito questi fattori erano concomitanti, o meglio si influenzavano l'uno con l'altro. E sono stati alla base di grandi periodi di sviluppo. Il rinascimento deve molto alla peste del medioevo per esempio.

Ma dopo la seconda guerra mondiale, a parte i conflitti regionali, trascurando le epidemie di Ebola e di febbre emorragica in Africa, e le siccità sud sahariane che hanno sterminato molte persone, non c'è stato quel livellamento che si era avuto in passato.

Ma ecco emergere dei benefattori di Gaia. Quegli elementi della popolazione che riusciranno a riportare sotto controllo la specie umana.

Hanno cominciato con i vaccini, uno dei più grandi successi medici del secolo scorso, che hanno salvato milioni di vite. A causa di una balla galattica, certificata tale da tutti gli studi scientifici seri di questo mondo, si stanno abbandonando, non rendendosi conto che non vaccinare è incredibilmente più rischioso che farlo. Cominciano a morire dei bambini piccoli anche nei paesi industrializzati per malattie che pensavamo innocue perchè sconfitte. Gaia sicuramente apprezza, noi forse meno.

Altro tassello fondamentale sono le guerre. Nella storia non si è mai combattuta una guerra per una ragione puramente ideologica. Da Troia in poi non è mai stata Elena la causa scatenante e neppure la religione, spesso usata solo come specchietto delle allodole. Sono le ragioni economiche quelle che spingono ai conflitti. Guardiamo all'Europa, un continente dove dalla caduta dell'impero romano le popolazioni si sono massacrate per 1500 anni circa, fino all'arrivo dell'Unione Europea, che non a caso all'inizio si chiamava Comunità Economica Europa. Ci sono degli interessi comuni che hanno evitato altro sangue.

Risultati immagini per trump daily approval ratingAnche la politica degli Stati Uniti dopo la seconda guerra mondiale è sempre stata basata sui rapporti economici inclusivi. Ci sono state guerre commerciali ma su argomenti molto specifici, tipo la carne agli ormoni, gli aiuti ad Airbus etc.

Ora invece la nuova amministrazione americana vuole tornare agli anni 30, a quella chiusura commerciale con il resto del mondo che allora produsse una contrazione dei commerci del 60% e ulteriore povertà, in un tentativo di restaurare una visione autarchica non solo fuori tempo ma anche senza base logica.

Chi compra prodotti a basso costo sono sopratutto le fasce più povere di popolazione. Mettendogli i dazi o impedendone il commercio non le si agevola di certo.


Ma questa politica estera basata sul reciproco profitto è stata spazzata via in pochi giorni. Le guerre commerciali esasperano i toni, rinfocolano il nazionalismo, radicalizzano il consenso. Le conseguenze sono sempre disastrose. Gaia attende.

Infine le carestie. Negare il cambiamento climatico, impedire agli scienziati americani di parlarne, far scomparire l'argomento non aiuta a risolverlo. In prospettiva la desertificazione, i fenomeni atmosferici violenti, la mancanza di risorse idriche dovute alle diminuite precipitazioni saranno sicuramente dei fattori scatenanti.

Insomma cari amici, non vi lamentate di come vanno le cose. C'è un disegno preciso sotto che è ad un livello superiore rispetto agli uomini e alle masse. Se per decenni è stato tabù parlare del controllo della popolazione, se le politiche messe in campo hanno ignorato di fatto il problema, questo non è però sparito. Anzi, da confinato distante da noi, si presenta oggi alle nostre porte e frontiere. E se non ci si è posto rimedio prima, ci pensa Gaia ora.

Dunque o trovate soluzione al vero problema dei problemi, ovvero che non ci sono abbastanza risorse idriche, alimentari, energetiche e di spazio per tutti quanti, o non vi lamentate dell'inquilino della Casa Bianca, di quello di Downing Street e forse tra poco dei primi ministri di tanti paesi europei compreso il nostro.

La posizione dello struzzo espone sempre il posteriore!




3 commenti:

  1. Analisi molto attendibile, complimenti! Anche il ciclo economico produttivo, espansivo senza mercato, sembra destinarci all'implosione... Speriamo in un fattore di crisi differente da guerre epidemie, carestie...

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    1. Grazie, forse c'è un altro meccanismo che ho ignorato, ovvero la plasticità dell'uomo ad adattarsi a nuove situazioni e a trovare soluzioni. Mi pare che però sia fondamentale capire il presente e immaginare il futuro con una certa immediatezza. Invece vedo solo degli amanti del passato e nemmeno quello prossimo. E applicare soluzioni vecchie a problemi nuovi non è la ricetta giusta.

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  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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